Nel 2040 potrebbero essere 600 milioni le tonnellate di plastica nelle acque dei nostri oceani. L’equivalente di 3 milioni di balenottere azzurre. A renderlo noto una ricerca coordinata da Winnie Lau, dell’organizzazione non governativa Usa The Pew Charitable Trusts sulla rivista Science. Un contributo significato all’aumento è legato all’utilizzo di plastica monouso durante il periodo del Covid19.
Se non si prendono nuove misure o azioni per arginare il problema, la quantità di plastica degli oceani è destinata ad aumentare da 11 a 29 milioni di tonnellate in soli 20 anni, cifra che corrisponde a quasi 50 chili di plastica su ogni singolo metro di costa in tutto il mondo.
Un problema quello dell’inquinamento da plastica, che potrebbe essere risolto intraprendendo nuove abitudini. Secondo lo studio della rivista Science, per ridurre la presenza di plastica in mare dell’80% entro il 2040, bisognerebbe sostituire le materie plastiche con carta e materiali compostabili, progettare prodotti e imballaggi riciclabili e aumentare il riciclo. Tale iniziative permetterebbero anche il risparmio di 70 milioni di dollari e la creazione di 700 mila posti di lavoro. Se il tutto verrà demandato a governi e industrie, la quantità si ridurrebbe solo del 7% entro il 2040.
fonte:tgcom24